La radioprotezione, intesa come studio e prevenzione degli effetti nocivi delle radiazioni sul corpo umano, è una disciplina relativamente giovane iniziata con la scoperta dei raggi X alla fine del 1800.
La conoscenza delle proprietà delle radiazioni ionizzanti, l’applicazione della dosimetria, ovvero il calcolo della dose assorbita, e l’utilizzo di metodi di misurazione avanzati rendono la protezione contro le radiazioni ionizzanti molto efficace.
I tre principi generali della radioprotezione sono:
La giustificazione, richiede una valutazione preventiva dei rischi e dei benefici di ogni pratica che utilizza le radiazioni, e quest’ultima è chiaramente superiore alla prima.
Ottimizzazione, inclusa l’adozione di tutte le misure appropriate per ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni sulla base di alcuni parametri di protezione:
L’aumento del rischio è generalmente inversamente proporzionale all’inverso del quadrato della distanza dalla sorgente di radiazione;
Tempo di esposizione, che deve essere ridotto al minimo in base alle esigenze del lavoro;
Viene impiegata un’adeguata schermatura, la cui progettazione deve tenere conto del tipo e dell’intensità della radiazione da schermare;
Per controllare la contaminazione radioattiva, deve essere mantenuta a un livello molto basso.
La legislazione nazionale effettiva 1 stabilisce limiti di dose per i lavoratori esposti e gli individui nella popolazione che corrispondono ai limiti di dose raccomandati a livello internazionale ICRP 2.
I lavoratori sono classificati in Categoria A lavoratori esposti (che possono essere maggiormente esposti alle radiazioni) e Categoria B per il tipo di attività lavorativa normalmente svolta, nonché potenziale esposizione per eventi anomali e malfunzionamenti. I limiti di dose per i lavoratori, come mostrato confrontando questa tabella con i limiti della popolazione, non devono in nessun caso essere superati nella pratica normale utilizzando radiazioni ionizzanti.
La classificazione dei lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti è affidata a professionisti, “specialisti abilitati”, che devono essere in possesso di un titolo universitario specifico e che devono superare uno o più esami di abilitazione. Esperti qualificati definiscono anche i livelli di rischio sul posto di lavoro e conducono controlli continui per garantire che i rischi rimangano bassi e in nessun caso superiori a quelli definiti e autorizzati prima della pratica lavorativa.
Il controllo è in atto per proteggere i lavoratori e la popolazione. Il monitoraggio sanitario da parte di medici adeguatamente qualificati e qualificati è obbligatorio anche per i lavoratori esposti alle radiazioni.